BENVENUTI NEL NOSTRO DIARIO DI BORDO!

Siamo Giovanni, Valentina e i piccoli Martino e Nicolò.

Abbiamo lasciato la nostra casa e il nostro lavoro circa tre anni fa per andare a conoscere persone che vivono diversamente, insieme, in modo creativo e consapevole.
Il nostro intento è di vedere se è possibile vivere dando un maggior senso alla propria esistenza.
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"Lasciate che le vostre vite parlino per voi"
(Gandhi)



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5.3.11

Abbiamo organizzato un viaggio in Piemonte, e, perchè no? una piccola, semplice presentazione di questa nostra avventura...
Ovviamente libera e aperta a tutti, chissà che non sia un'occasione per incontrarci di persona?

3.3.11

Intanto il fatto di occuparsi di scuola ci spinge spesso a navigare in internet alla ricerca di ispirazione e di confronto con altre famiglie simili a noi, e così abbiamo trovato alcuni blog di mamme che fanno scuola ai loro figli da sole o in gruppo... che nel corso del tempo sono stati fonte di stimoli e idee. Eravamo qui da poco quando mi cade l'occhio su un elenco di altri blog che trattano di scuola famigliare... e così che trovo miofiglioascuolanoncelomando, che racconta di Maria Luisa e di Olmo, che insieme ad Aurora e Roberto, sono diventati nostri buoni amici. Olmo ha fatto scuola a casa per tutte le elementari, adesso che frequenta la prima media, ha scelto di andare a scuola. Maria Luisa e Roberto sono i suoi genitori, persone speciali, attori di strada, che presentano le loro bellisime storie nelle piazze di tutta Italia, accompagnati da fantastici labirinti, da vecchi pullman trasformati in velieri pirati e da strani animali... (http://www.lacreativendoleria.com/)
Abbiamo trascorso tanti pomeriggi a chiacchierare, a parlare dei nostri sogni e a confrontarci su come potrebbe essere una vita migliore, fatta di condivisione, di solidarietà e di cose “vere”.
Sotto casa Maria Luisa ha aperto il Maracuja, una bottega d'arte che ogni pomeriggio apre ai bambini del paese che si ritrovano per stare insieme, per disegnare e modellare l'argilla, ha deciso di non fare corsi, ma di aprire la sua bottega, di lasciare che i bambini la osservino mentre lei lavora la creta, che imparino da lei cosa e come è meglio per loro... i suoi vasi, le campanelle e gli gnomi sono bellissimi e lei li cede in cambio di qualcos'altro invece del denaro, chiede alle persone che cosa sanno fare, che cosa potrebbero barattare... e così c'è chi si presenta con la pasta fatta in casa, con l'olio del proprio uliveto, con un po' di legna da bruciare nel camino, qualche vasetto di marmellata o il pane fatto in casa. Martino e Nicolò stanno facendo insieme a lei un percorso per imparare a disegnare con la parte destra del cervello, quella della creatività, quella che non “pensa”, che non attribuisce simboli e significati ad ogni cosa... E i bambni ne sono entusiasti! E sono anche stra felici di avere fatto amicizia con Olmo...

2.3.11

vita rurale



Sfogliando l'indirizzario delle famiglie aderenti alla Rete Scuola Familiare, avevamo visto già da un po' che c'era una famiglia con figli più o meno coetanei di Martino e Nicolò che viveva a pochi chilometri da qui, qualche giorno fa abbiamo telefonato e poche ore dopo eravamo a casa loro davanti ad una buona tisana calda. Abbiamo così conosciuto questa famiglia, di origini israeliane, che hanno comprato della terra qui, all'interno del parco del Subasio. Hanno sitemato un annesso agricolo in cui vivono al momento, in attesa di prepararsi un'abitazione più comoda. Coltivano la terra, producono olio, miele e ortaggi e sono decisi a vivere quanto più possibile con il frutto del loro lavoro, per una scelta di vita semplice, a contatto con la natura, con la quale creare un rapporto di collaborazione e di sinergia. I bambini non sono mai andati a scuola, perchè credono che sia importante per un bambino imparare soprattutto le cose pratiche della vita vera: da dove arriva il cibo che mangiamo, come funzionano le cose che usiamo e molto altro, che è difficile descrivere a parole. Nel frattempo hanno imparato a leggere e scrivere e a fare di conto, perchè serve per vivere.
Hanno scelto questa terra perchè qui hanno trovato diversi “pro” tra cui una rete di persone dagli ideali simili in cui riconoscersi, con cui confrontarsi e supportarsi vicendevolmente.
Si tratta di un movimento di contadini nuovi, persone che, come loro, hanno scelto di lasciare una vita nella città, in italia o in altre parti del mondo, per dedicarsi ad una vita rurale, dedicata all'autoproduzione e rivolta all'autonomia... persone che fanno parte della Rete Italiana del Bioregionalismo, che fanno capo ad una pubblicazione dal nome evocativo di Seminasogni e che si ritrovano localmente una volta al mese per allestire dei piccoli mercati “clandestini”, in cui ci si incontra e si scambiano i propri prodotti, o li si vende, fuori però dalle logiche del mercato vero e proprio...
E' un fenomeno che si è diffuso qui in centro Italia a cui aderiscono persone di tutte le età e diverse realtà, unite dal desiderio di una vita nuova, più libera e vera, fatta di autoproduzione, di scambi e baratti. In questi mercatini, abbiamo anche incontrato famiglie alla ricerca di una vita insieme con cui ci confrontiamo e sentiamo di essere vicini.
Ci sono anche famiglie storiche che hanno fatto della sobrietà, dell'autoproduzione e dell'essere contadini un vero e proprio modo di essere e di fare politica in questa società.

Tempo di Riflessioni


Tre mesi fermi, a lasciare sedimentare le cose viste ed imparate nel corso del viaggio, per capire che cosa è rimasto, per capire dove andare e come muovere il prossimo passo.

Questo era l'obiettivo... ma non è stato proprio così. Siamo stati fermi sì, ma abbiamo incontrato tantissime persone, tante realtà interessanti, ci siamo confrontati con stili di vita e scelte diverse... abbiamo ancora una volta imparato un sacco di cose.

E così abbiamo deciso di riprendere questo blog, perchè anche in questo momento stanziale, in realtà il viaggio continua.


Si dice che tutti i matti sono venuti ad Assisi, perchè si pensa che ci sia una pietra tra quelle del campanile della chiesa di San Francesco che li attiri... tutti i matti vengono per cercare la pietra, non la trovano (perchè forse quella non c'è) ma loro continuano a cercare... e così non se ne vanno più.

Se sali ad Assisi verso la Rocca ed esci dalla città dalla porta Perlici, è come entrare in una valle incantata: all'improvviso le ordinate casette in pietra e le strette viuzze lasciano il posto alla natura, ad una natura imponente, fatta di irti pendii e di boschi, di scorci incantevoli... e nient'altro.

Ed è lì che ha inizio quella che qualcuno tempo fa chiamava La Piccola India.

Tante persone speciali, alla ricerca di una vita più vera, che segua i dettami del cuore e dello spirito, provenienti da altre regioni o dall'estero, abitano questi luoghi e le pendici del Monte Subasio cari già a San Francesco.

E così noi, da bravi curiosi ricercatori siamo andati a conoscere alcuni di loro.

C'è anche da dire che la nostra cara amica Esperanza ci aveva lasciato un prezioso foglietto pieno di numeri di telefono e di indicazioni di persone da contattare per ogni necessità.


Avevamo bisogno di farro per fare il pane che, dopo una forzata pausa come viaggiatori, abbiamo subito ricominciato a fare ogni settimana, e così abbiamo contattato una piccola comunità ad un paio di kilometri dalla casa in cui ci troviamo.

La nostra visita si è trasformata in un incontro profondo, in cui ci è stato dato da capire l'essenza che lega le persone di questa comunità, raccolta intorno alla loro guida , un uomo saggio che dedica la propria vita a mettere in pratica ciò che c'è di più importante, la natura del nostro essere, il contatto con chi veramente noi siamo, l'autosufficienza... Tre adulti e cinque ragazzi vivono in questo bellissimo casale di pietra, coltivano l'orto e producono un po' di cereali, lavorano il legno e condividono la vita in modo gioioso...