BENVENUTI NEL NOSTRO DIARIO DI BORDO!

Siamo Giovanni, Valentina e i piccoli Martino e Nicolò.

Abbiamo lasciato la nostra casa e il nostro lavoro circa tre anni fa per andare a conoscere persone che vivono diversamente, insieme, in modo creativo e consapevole.
Il nostro intento è di vedere se è possibile vivere dando un maggior senso alla propria esistenza.
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"Lasciate che le vostre vite parlino per voi"
(Gandhi)



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25.1.13

Progetto Ezechiele 36

"...Moltiplicherò il frutto degli alberi e il prodotto dei campi... quella terra sarà ricoltivata..."
(Ezechiele 36, 30-34)

















... comunità San Michele, Val di Vara
Intanto qualche immagine, prossimamente vi racconteremo dove la vita ci ha portato...






... a presto

ARTABAN A BUROLO



Con il desiderio di approfondire la conoscenza di MCF, e con il bisogno di trovare un luogo accogliente in cui dedicarci alle ultime settimane di scuola famigliare, in previsione dell'esame, ci siamo trasferiti a Burolo. Qui la comunità di MCF è nel Castello Basso, che la contessa aveva donato ad un ordine di suore, che ne hanno fatto un convento. Sono state più di cento le monache, e appena tre negli ultimi tempi.
Tra i muri di questo convento si respira ancora come poteva essere la loro vita quotidiana: negli scantinati ampie vasche e calderoni per il bucato, innumerevoli stanze affacciate sui lunghi corridoi, una chiesa intima e suggestiva, passaggi segreti e stanze "di rappresentanza".
Un'imponente scalinata porta al piano superiore da cui si accede ad un parco speciale, dove alberi secolari rinfrescano le calde giornate estive.
Riprendiamo a fare il pane nelle enormi cucine comuni, su piani di marmo che sembrano infiniti, e sosteniamo Fabio nell'orto, cercando un po' di ruralità in questa comunità inserita in un contesto di paese ai margini di una città.
La comunità ha il nome di Artaban, il quarto Re Magio, quello che, si dice, non sia mai riuscito a raggiungere la grotta, perchè lungo il cammino si è fermato, ha scelto di ascoltare il richiamo di chi aveva bisogno, di mettere da parte il proprio obiettivo, per dedicarsi invece ad aiutare gli altri. (il quarto saggio)
Artaban sta prendendo forma, dopo i primi anni di insediamento, in cui sono passate diverse persone, il gruppo, così come il progetto, si sta consolidando: una famiglia numerosa, una coppia con un bimbo piccolo, tre persone over sessanta, oltre a persone in avvicinamento, di passaggio o persone che, per diversi motivi sono inquilini del Condominio Solidale, ma hanno scelto di non intraprendere il percorso comunitario.
I progetti sono ricchi e interessanti: un asilo nido familiare, l'accoglienza di persone in difficoltà con il supporto di una cooperativa sociale, la scuola della decrescita.
Entriamo subito in relazione, come se facessimo parte della famiglia, ed effettivamente, ne corso di circa quattro mesi abbiamo avuto l'opportunità di fare esperienza di alcune cose molto importanti:
- ogni comunità di MCF  è caratterizzata dalle persone che ne fanno parte, cosa che potrebbe apparire scontata, ma per noi rappresenta un grande valore. 
- imparare ad utilizzare una comunicazione ecologica tra le persone e costruire un clima di fiducia sono ingredienti essenziali  per poter vivere insieme e prendere decisioni condivise.
- i luoghi dello spirito se si dichiarano universali o contengono i simboli di ogni tradizione, oppure debbono restare spogli...

e per finire una storia che ci ha regalato Artaban:

si dice che le scimmie inizialmente vivessero sugli alberi, quando le prime furono costrette a scendere, perchè i cambiamenti del clima le avevano spinte nella savana, si sentirono indifese; durante i pasti venivano infatti spesso attaccate dai grandi carnivori predatori. Furono così loro ad escogitare il cerchio, come strategia difensiva. Sedute in cerchio ognuna aveva la possibilità di sorvegliare una direzione e tutte insieme riuscivano così a avvistare in tempo un eventuale attacco da qualsiasi parte arrivasse. Non si estinsero e poterono evolversi.

Il cerchio, il mutuo aiuto, il sostegno reciproco, non sono una nostra invenzione né una moda di questi tempi di crisi, ma un bisogno profondo.



24.1.13

LA COMUNITA' DI FAMIGLIE DI BERZANO


Una grande corte, tanti bambini che ci giocano e che la riempiono di grida gioiose, di giocattoli, una palla, biciclette, calzini e scarpe dimenticate... Sono loro i padroni di questo grande spazio protetto.
Negli appartamenti che circondano questo grande cortile vivono sei famiglie, mentre un'ala è dedicata all'ospitalità, una foresteria con una grande cucina attrezzata e funzionale, capace di accogliere un sacco di persone.
C'è chi segue la vigna, la cantina e la produzione del vino, la fattoria sociale, chi fa il pane, chi lavora fuori, ognuno a suo modo e sua misura partecipa alla vita di questa comunità. Ognuno ha il proprio sogno che, con l'aiuto ed il sostegno degli altri, cerca di realizzare.
Ed è vivendo qui per un paio di mesi che noi abbiamo avuto modo di fare lunghe chiacchierate con Bruno e le famiglie che ci parlano della loro esperienza Bruno ci racconta come è nata MCF, e ci aiuta a comprendere come funziona questa realtà comunitaria così estesa e sfaccettata. Accoglienza, Condivisione e Apertura, i tre pilastri su cui si fonda Mondo Comunità e Famiglia. Cassa comune e sobrietà, altre caratteristiche imprescindibili, verso cui tendere.

A Berzano siamo ospitati in foresteria e quando si tratta di decidere se sistemarci un appartamento per una permanenza un po' più consistente, decidiamo di partire perchè sentiamo il bisogno di fare esperienza in una comunità diversa.