BENVENUTI NEL NOSTRO DIARIO DI BORDO!

Siamo Giovanni, Valentina e i piccoli Martino e Nicolò.

Abbiamo lasciato la nostra casa e il nostro lavoro circa tre anni fa per andare a conoscere persone che vivono diversamente, insieme, in modo creativo e consapevole.
Il nostro intento è di vedere se è possibile vivere dando un maggior senso alla propria esistenza.
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"Lasciate che le vostre vite parlino per voi"
(Gandhi)



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3.10.10

Auroville

...Questo posto non è India!... aveva detto qualcuno con un po' di rammarico e giudizio ...hanno creato una bolla di occidente! ...probabilmente è vero, l'aria che si respira è diversa, ordine, pulizia, bellezza, attenzione ai particolari, vivibilità. ...Beh, sinceramente non me la sento di giudicare.


Siamo qui da 3 giorni. Piano piano il puzzle si svela. Ogni giorno scopriamo nuovi tasselli... e riusciamo a dare senso al nostro stare qui, e a farci un'idea di che cosa sia questo luogo.

Inizialmente siamo stati ospiti di Ambre, una donna francese che vive qui da molti anni e che abbiamo conosciuto quest'anno all'incontro della GEM. L'abbiamo contattata mentre stavamo ad Amritapuri, per avere qualche consiglio sulla nostra visita ad Auroville, e lei ci ha proposto la sua guest-house, almeno per la prima settimana, come iniziale punto di partenza, per poi organizzare il nostro soggiorno una volta sul posto, “dall'interno”; e così abbiamo fatto.

Il primo impatto con Nilatangam (così si chiama questo posto) è stato un po' complicato, perchè siamo arrivati con il buio, ed è stato alla luce delle torce elettriche che abbiamo scoperto la nostra bizzarra abitazione, che ha poi rivelato il suo indiscutibile fascino alla luce del sole del mattino.

Stiamo vivendo in una casetta immersa nella fitta vegetazione della foresta (e ai suoi innumerevoli animaletti), si tratta di una specie di capanna, costruita in murataura, legno, canne di bamboo e foglie di palma intrecciata, c'è un bel tavolo rotondo con panche e sgabelli, un divanetto, un angolo cottura e i materassi su un piccolo soppalco, da cui si guarda fuori attraverso una rete di canne, che fa si che sembri di essere coricati tra rami degli alberi. Durante la notte la casa si riempie di lucciole, tanto che a noi, protetti dalle zanzariere, pare quasi di dormire sotto le stelle. Il bagno è molto grazioso, mosaici di cocci di vecchie piastrelle colorate, insieme ad ingegnosi muri a spirale, che sostituiscono le porte, ne fanno una piccola opera d'arte; le pareti, un tempo bianche, ora sono stati dipinti dalla natura con le sue mille sfumature di verde e marrone, il tetto di stelle e di fronde degli alberi, fa delle nostre docce una bella avventura.

Ambre è gentile, i suoi modi sono un po' duri e asciutti, ma con costanza ogni giorno ci propone un piccolo suggerimento, ci mostra un negozio di alimentari, il benzinaio più convenienete, il distributore di acqua filtrata e potabilizzata ecc.

E così, un po' grazie alle sue informazioni, un po' ai ricordi delle cose sentite raccontare e da quanto abbiamo letto e un po' per il nostro spirito di avventura e curiosità, piano piano iniziamo a scoprire Auroville.

Innanzitutto la città si estende in uno spazio ampio e le diverse strutture che la compongono sono collegate da un labirinto di strade sterrate che si snodano per chilometri e chilometri nella foresta: quindi quasi tutti qui usano una moto per spostarsi, e così ci adeguiamo anche noi ai costumi locali, ed affittiamo la nostra piccola cavalcatura, Yamaha Crux 100cc, che, secondo lo stile indiano, riesce brillantemente a portarci a spasso tutti e quattro in una sola volta!

Il progetto di Auroville prevede che non circoli denaro, e la cosa si realizza al momento attraverso una specie di carta prepagata (in cui un numero di 4 cifre e la firma sostituiscono meccanismi elettronici), con cui si pagano tutti i servizi.

Qui l'educazione dei piccoli è tenuta in grande considerazione, negli anni si è sviluppato un sistema all'avanguardia di scuola libertaria, che sembra molto interessante, ma scopriamo che non è possibile per i bambini frequentare le scuole, se non ci si ferma per almeno tre mesi. Possono però partecipare alle attività sportive del pomeriggio, che tutti i piccoli aurovilliani svolgono un paio di ore ogni pomeriggio dopo la scuola. Visitiamo una scuola, contattiamo il direttore, che si occupa anche delle attività pomeridiane, e fissiamo un appuntamento per martedì (...chissà che non si possa fare uno strappo alla regola...).

Pranziamo alla “mitica” solar kitchen, cucina comunitaria che prepara quotidianamente quattrocento pasti attraverso un ingegnoso sistema di cottura solare, attraverso una parabola di specchi che concentrano i raggi del sole.

E qui conosciamo altri Italiani: Antonio, aurovilliano da un paio di anni,che sta aprendo una pizzeria e Costantino e Stefania, con i loro bellissimi quattro bambini (più uno in arrivo), che hanno da poco incominciato il loro anno di New Comers. Per diventare a tutti gli effetti membri di Auroville è infatti necessario seguire una procedura definita: prima visitare il posto e partecipare attivamente a qualche progetto per almeno tre mesi, quindi diventare New Comer (nuovo arrivato) e fare un periodo di un anno, in cui si svolge un servizio come volontario, e si “prova” e si “viene messi alla prova”.

Intanto sperimentiamo qualche rovescio “monsonesco”, e cominciamo a pensare che la nostra poetica sistemazione forse non è la più adatta in questa stagione: come sarà percorrere i venti minuti di strada sterrata che ci separano dal centro sotto una pioggia battente o con una spanna di fango? E il bagno all'esterno? ...Così cominciamo a cercare una sistemazione alternativa.

Ci rivolgiamo all'ufficio apposito, dove due ragazzi gentili ci aiutano a valutare le diverse possibilità, tenendo conto del nostro desiderio di entrare in contatto con progetti interessanti, e delle esigenze dei bambini, che se davvero non potranno frequentare la scuola, sarebbe bello potessero incontrare altri coetanei con cui giocare.

Così scopriamo l'esistenza di New Creation.

Andrè, ad Auroville dal 1973, ha voluto creare una specie di ponte tra l'ecovillaggio e I villaggi locali, ha fatto partire una scuola per i ragazzini locali, per venire incontro alle esigenze sociali, ha aperto una struttura per ospitarli la notte, ed un piccolo centro per i più piccoli, come alternativa a passare le proprie giornate nel fango e nell'immondizia delle strade. E ultimo nato: un asilo Montessori. Ci sono biblioteche per I ragazzi, parchi giochi, campi da pallone e la piscina... ed anche una piccola casa a nostra disposizione: è deciso, lunedì ci trasferiamo.


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