Tre mesi fermi, a lasciare sedimentare le cose viste ed imparate nel corso del viaggio, per capire che cosa è rimasto, per capire dove andare e come muovere il prossimo passo.
Questo era l'obiettivo... ma non è stato proprio così. Siamo stati fermi sì, ma abbiamo incontrato tantissime persone, tante realtà interessanti, ci siamo confrontati con stili di vita e scelte diverse... abbiamo ancora una volta imparato un sacco di cose.
E così abbiamo deciso di riprendere questo blog, perchè anche in questo momento stanziale, in realtà il viaggio continua.
Si dice che tutti i matti sono venuti ad Assisi, perchè si pensa che ci sia una pietra tra quelle del campanile della chiesa di San Francesco che li attiri... tutti i matti vengono per cercare la pietra, non la trovano (perchè forse quella non c'è) ma loro continuano a cercare... e così non se ne vanno più.
Se sali ad Assisi verso la Rocca ed esci dalla città dalla porta Perlici, è come entrare in una valle incantata: all'improvviso le ordinate casette in pietra e le strette viuzze lasciano il posto alla natura, ad una natura imponente, fatta di irti pendii e di boschi, di scorci incantevoli... e nient'altro.
Ed è lì che ha inizio quella che qualcuno tempo fa chiamava La Piccola India.
Tante persone speciali, alla ricerca di una vita più vera, che segua i dettami del cuore e dello spirito, provenienti da altre regioni o dall'estero, abitano questi luoghi e le pendici del Monte Subasio cari già a San Francesco.
E così noi, da bravi curiosi ricercatori siamo andati a conoscere alcuni di loro.
C'è anche da dire che la nostra cara amica Esperanza ci aveva lasciato un prezioso foglietto pieno di numeri di telefono e di indicazioni di persone da contattare per ogni necessità.
Avevamo bisogno di farro per fare il pane che, dopo una forzata pausa come viaggiatori, abbiamo subito ricominciato a fare ogni settimana, e così abbiamo contattato una piccola comunità ad un paio di kilometri dalla casa in cui ci troviamo.
La nostra visita si è trasformata in un incontro profondo, in cui ci è stato dato da capire l'essenza che lega le persone di questa comunità, raccolta intorno alla loro guida , un uomo saggio che dedica la propria vita a mettere in pratica ciò che c'è di più importante, la natura del nostro essere, il contatto con chi veramente noi siamo, l'autosufficienza... Tre adulti e cinque ragazzi vivono in questo bellissimo casale di pietra, coltivano l'orto e producono un po' di cereali, lavorano il legno e condividono la vita in modo gioioso...
Non so come commentare.. che emozioni forti traspirano.. che voglia di giungere, che quella pietra stia chiamando anche noi?
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