BENVENUTI NEL NOSTRO DIARIO DI BORDO!

Siamo Giovanni, Valentina e i piccoli Martino e Nicolò.

Abbiamo lasciato la nostra casa e il nostro lavoro circa tre anni fa per andare a conoscere persone che vivono diversamente, insieme, in modo creativo e consapevole.
Il nostro intento è di vedere se è possibile vivere dando un maggior senso alla propria esistenza.
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"Lasciate che le vostre vite parlino per voi"
(Gandhi)



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26.4.10

La comunità della Fleyssiere

La Fleyssiere è un luogo antico, insieme alla Borie Noble, ad appena 2 Km e mezzo di distanza, è una delle Comunità dell'Arca in cui si cerca di mettere in pratica quegli ideali di semplicità e non violenza applicata alla vita di tutti i giorni, di cui parlava Lanza del Vasto ispirato dall'incontro con Gandhi.

Anche qui,i primi giorni non è stato facile adattarsi, perchè il primo approccio con le persone sconosciute, per quanto gentili ed accoglienti, è spesso condizionato da degli schemi mentali precostituiti; vengono a galla le nostre paure, le nostre insicurezze, che sono scomparse non appena il rapporto si venuto a creare, e quando abbiamo iniziato a comprendere maggiormente la filosofia di questa comunità e l'azione concreta che portano avanti queste persone.

Dopo quindici giorni però, è a fatica che ci rimettiamo in viaggio alla fine di questa esperienza. Perchè, sotto tanti aspetti, ci siamo sentiti veramente bene in questa comunità fatta di famiglie, di persone, di passanti e “pellegrini” (citando una delle preghiere, che si recitano insieme ogni sera intorno al fuoco). Le preghiere del mattino e della sera sono due momenti in cui i membri della comunità rinnovano la propria scelta di esserne parte, sono momenti autentici, in cui si sente la forza di coesione della comunità ed il senso di appartenenza di ognino al gruppo. La preghiera all'Arche è un vero strumento di crescita, dove l'attore principale è la persona, con l'aiuto di una forza più grande di lei, ma l'impegno resta personale, quotidiano e pratico.

PREGHIERA SANTA

Signore fa di noi uno strumento della tua pace.

Dov'è l'odio, che mettiamo l'amore.

Dov'è la discordia, che mettiamo l'unione.

Dov'è l'offesa, che mettiamo il perdono.

Dov'è la disperazione, che mettiamo la speranza.

Dov'è il dubbio, che mettiamo la fede.

Dove sono le tenebre, che mettiamo la luce.

Dov'è la tristezza, che mettiamo la gioia.

Maestro, fa che non cerchiamo tanto

Di essere consolati, quanto di consolare,

di essre compresi, quanto di comprendere,

di essere amati, quanto di amare.

Perchè dando di riceve,

perdonando si è perdonati,

morendo ri rinasce alla vita eterna.

Donaci Signore Pace, Forza e Gioia,

E donaci di darle agli altri.


Quante belle preghiere ho sentito e letto nella mia vita, ma all'Arche, non sono soltanto parole al vento, ma sono impegni che prendi, e il gruppo ne è testimone.


Qui il legame comune è la scelta non violenta. Ognuno viene sostenuto nel seguire il prorio credo e la propria strada, senza integralismi, dogmatismi né rigidità, attraverso la conoscenza di sé; purchè sia una ricerca della non violenza, nella comunicazione, nella relazione con tutti gli altri esseri viventi, nel rapporto con la società e con il pianeta. E tutto questo messo in pratica nella vita quotidiana.
Ecco perchè facciamo fatica ad andare via. Perchè, anche se la realtà di ogni giorno è fatta di cose concrete e reali, sotto tutti i punti di vista, è delicatamente impregnata di pace.


Alla Fleyssiere si mangia quasi esclusivamente quello che si coltiva nell'orto, il che significa, in questa stagione: insalata, carote, rape rosse, porri, patate, cavoli rapa, sedano rapa, panè (carote bianche), quello che producono gli animali: uova, latte, formaggio e yoghurt e un po' di ortiche raccolte ai bordi dei prati. I cereali sono biologici, per una scelta non tanto di salute, quanto di azione civica e non violenta: se tutti mangiassimo cibo biologico, non si porrebbe il problema degli OGM, né dei pesticidi.

L'autoproduzione del cibo è data dalla scelta di non alimentare un'economia violenta, che si basa spesso sullo sfruttamento del pianeta e di altri esseri umani. La rigidità in ogni caso non appartiene a questo luogo. L'uso della corrente elettrica è stata una scelta difficile, perchè in Francia sono le centrali nucleari a produrre energia e alla Fleyssiere per questa ragione hanno sempre rifiutato di allacciarsi alla rete. Da due anni invece si è deciso di installare dei pannelli fotovoltaici, e di produrne di più di quella che ne vene consumata, con il solo frigorifero e le poche lampadine.



Al Al mattino ci si incontra per organizzare insieme la giornata ed ognuno dice che cosa andrà a fare, anche se ha bisogno di riposare o di trascorrere del tempo con i propri bambini.

Il momento del pranzo è comunitario, a turno una persona cucina per tutti quanti, dopo la Pluches tutti insieme e prepara anche una minestra per la sera. E' veramente speciale per noi alla sera poter consumare la cena nel nostro piccolo appartamento, così come ogni famiglia, e gustare le differenti zuppe che di giorno in giorno ognuno cucina... è un po' come avere la sua presenza a cena con noi.

Ogni ora la Rappelle, ci invita a ritrovare noi stessi nel più profondo del nostro silenzio.


Martedì Christophe, il responsabile della casa, ci invita ad una riunione dedicata a noi, ospiti per brevi periodi; e ci spiega quali sono i fondamenti dell'Arche e si mette a disposizione per rispondere alle tante domande che gli poniamo.
Ci sono 4 cose importanti per l'Arche:
- una è rappresentata dalla Rappelle, che, insieme alla meditazione, è il modo per approfondire il rapporto con se stessi e con la creazione, attraverso il contatto profondo con l'anima;
- poi viene l'ecologia, come rispetto per il pianeta e per tutti gli esseri viventi: essere vegetariani, utilizzare con consapevolezza le risorse, boicottare prodotti nocivi;
- la poesia e la bellezza nella semplicità: mobili di legno autocostruiti, cura dei particolari nei manufatti, come le splendide maniglie di legno che ornano tutte le porte
...e la poterie di Fernando;
- quindi l'impegno per la giustizia sociale, non pesare sugli altri e scendere in campo attivamente ispirati dal Sathyagraha di Gandhi. (per saperne di più clicca qui)
L'ecomonia alla Fleyssiere è condivisa, vale a dire che ogni persona, oltre al vitto e all'alloggio, prende i soldi dalla cassa comune per sostenere le spese personali. C'è una persona responsabile della cassa, a cui chiedere se c'è liquidità disponibile, ma generalmente entra in gioco la propria responsabilità. Nella cassa comune entrano i proventi dalle attività svolte da tutti i membri della comunità, la vendita dei prodotti al mercato, della ceramica, dei corsi di yoga e dei seminari o dell'ospitalità, insieme alle pensioni degli anziani e agli assegni famigliari dei piu giovani.
La semplicità, anche dal punto di vista economico, è una scelta di vita, quindi, se entri a far parte della comunità con dei soldi o delle proprietà, o se ricevi un eredità durante la tua vita in comunità, puoi tenere i tuoi beni per te, ma non ne puoi beneficiare durante la tua permanenza. Questo perchè questa scelta di povertà e di auto sostentamento attraverso il lavoro delle proprie mani, sia uguale per tutti.

L'uso consapevole dell'acqua calda.
Un vecchio bollitore a legna per l'acqua calda, sotto il portico del lavatoio dove ci sono due vasche per lavare a mano tutti i vestiti e la biancheria della comunità.Di solito chi è di turno per la cucina al mattino accende il fuoco sotto il bollitore ( chiamato tu tui), in modo che ci sia acqua calda per il lavaggio dei piatti, per la lavanderia e per le docce serali. Non sempre il vecchio pannello solare che è collegato ad un tubo giallo in gomma che è appoggiato alle vasche riesce a scaldare l'acqua per tutta la comunità. Il portico del lavatoio è un luogo speciale, antico e vivo allo stesso tempo. Il lavare a mano, il potersi prendere il tempo per lavare i propri panni a mano è per me una cosa speciale, anche se sono consapevole di cosa significhi per molte donne che sono state obbligate a farloper secoli, anche in condizioni meno bucoliche...
Nonna Amelia, con un marito e tre figli che lavoravano in fabbrica, ha sempre detto che avrebbero dovuto fare un monumento a chi ha inventato la lavatrice!! Ad ogni modo, lavarsi i vestiti è un bel modo per essere consapevole di tante cose.


E poi le vasche si possono usare anche in modo creativo.

Ingegnoso il metodo per tendere i fili dello stendibiancheria.














Ad una cinquantina di metri dal lavatoio ci sono le docce, uno stanzone con una mitica Jotul per spezzare un pò la temperatura, 5 docce separate da un muro e chiuse da una tenda, secchi da 17 litri da andare a riempire appunto al "tu tuj" e secchiellini per rovesciarsi addosso l'acqua, sport nazionale dei bambini in questi giorni!


Decidere di farsi una doccia, prendere il secchio e andarlo a riempire, accendersi la stufa e il gioco inizia, è un buon metodo per risparmiare acqua, non so se per quantità di litri, ma senz'altro per numero di docce. Scherzi a parte è un buon allenamento per la consapevolezza.


Ecco, le cose semplici stimolano in noi una presenza mentale differente, più viva.









A circa due Km dalla Fleyssiere c'è un altra comunità dell'Arche, La Borie Noble che è la più vecchia, quella in cui anche lo stesso Lanza del Vasto ha vissuto. Esiste un collegamento tra le due realtà: alla Borie si va per imparare a cantare, per danzare al sabato sera e con la Borie sci cambiano formaggio e yoghurt, per uno splendido pane. La Borie è un luogo imponente e suggestivo, un ambiente meno famigliare, dove sono più numerose le persone di passaggio.













Alla Fleyssiere abbiamo anche conosciuto Jean Baptiste, ex insegnante della Scuola Libertaria che c'era un tempo alla Borie, e oggi attivamente impegnato nel CANVA, che è l'area dell'Arche che si occupa dell'Azione Civica non Violenta (clicca qui) e nelle prime file tra i falciatori di ogm (clicca qui).

1 commento:

  1. La prima cosa sono le foto. Tutto molto bello. La natura, le case, le persone. Come dite ad un certo punto: -la poesia e la bellezza nella semplicità- Una vecchia bici appoggiata al muro, una finestra tra le foglie con dei frutti gialli in primo piano, un origami ad una finestra (una foto simile l'avevo fatta a San Bernardo, con in primo piano le decorazioni di Natale).
    Seconda cosa l'attenzione a spiegarci meglio possibile. Che vi ricordate sempre degli amici si capisce da come descrivete tutto nei minimi particolari: i posti e le persone, ma anche le riflessioni e le emozioni (che sono più difficili da raccontare).
    I link: dal sathyagraha a quelli che vanno ad alloggiare alla pari presso le fattorie (com'è già che si chiamavano?) ai falciatori di OGM. Sono sincero, come falciatore di OGM non mi vedrei, anche se ho letto con piacere, sempre sul link, che il giudice (contro ogni previsione) ha dato ragione a loro.
    Poca corrente elettrica in queste comunità, tanti momenti comunitari, la preghiera e il cammino spirituale. Si direbbero scelte estreme ma non così lontane da noi se ci toccano così nel profondo. E' strano che vite così diverse da quelle che ci siamo scelti abbiano comunque così tanto da dirci. Vale la pena di rifletterci. E poi mi rassicura sentirvi dire che -la rigidità in ogni caso non appartiene a questo luogo- e' importante in un luogo di scelte tutto sommato così radicali.
    -ci sono quattro cose importanti per l'arche- mi sono piaciute. Un riassunto efficace, un'indicazione preziosa sulle cose che importano veramente.
    Qualche giorno fa ho pensato alla vostra carovana. Ho comprato il libro di Fabio Salviato di Banca Etica. Si intitola -Ho sognato una banca- ed è interessante. C'è questa dedica all'inizio: Nessuna strada ha mai condotto nessuna carovana fino a raggiungere il suo miraggio, ma solo i miraggi hanno messo in moto le carovane. (Henri Desroche) Mi è venuta in mente la vostra carovana e i vostri miraggi che grazie soprattutto a questo blog sono un po' anche i nostri. Ciao. Buona notte (a Villar Perosa alle 23,55 di lunedi 3 maggio 2010 piove a dirotto). Luca

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