BENVENUTI NEL NOSTRO DIARIO DI BORDO!

Siamo Giovanni, Valentina e i piccoli Martino e Nicolò.

Abbiamo lasciato la nostra casa e il nostro lavoro circa tre anni fa per andare a conoscere persone che vivono diversamente, insieme, in modo creativo e consapevole.
Il nostro intento è di vedere se è possibile vivere dando un maggior senso alla propria esistenza.
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"Lasciate che le vostre vite parlino per voi"
(Gandhi)



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7.5.10

Artosilla e la comunità di Taldea

Percorrriamo circa 13 Km. su una strada che costeggia un fiume e lo scenario è qualcosa di unico. L'energia della terra è forte, un energia che si fonde nel cuore, che fa sparire i confini tra te e quello che c'è fuori. Una grande emozione quando percorriamo gli ultimi Km ...stiamo per arrivare in un luogo che non conosciamo, chissà come saranno le persone che incontreremo? Saremo in sintonia con loro? Quali saranno i cibi che consumeremo? Il luogo che ci ospiterà sarà accogliente?
E' vero che possiamo sempre prendere il camper e ripartire, ma non è nel nostro stile, ovvero se ci sono difficoltà, amiamo scioglierle e superarle, se possibile.

Arriviamo al bivio per Artosilla (Artosija in Catalano), 3,8 Km di strada sterrata in un bosco meraviglioso, in cui di tanto in tanto si possono incontrare magiche querce ricoperte di muschio di un verde "scintillante", guadiamo anche un torrentello, i bambini esclamano entusiasti un "Uaho"... Poco sotto del paesino ci accolgono Niz e Niebla due cagnoni che abbaiando e correndo a lato del nostro camper ci obbligano a rallentare ulteriormente e ci preannunciano al"pueblo".

Quando arriviamo ci viene incontro Françina, una ragazza sui trent'anni, con il suo pancione ben evidente di circa sette mesi, ci abbraccia e ci dà il benvenuto, facendoci fare un giro per Artosilla spiegandoci in Spagnolo a grandi linee quali sono gli spazi della comunità.

In questi giorni utilizzeremo il camper per dormire e la casa della comunità per mangiare e per il giorno.

E' ora di cena, in casa ci aspettano Ulisses, Miru e Ander, anche loro ci accolgono con calore. E' bello vedere come le comunità in diversi paesi hanno un "terreno comune di base" a livello di direzione ma si caratterizzano in base alla loro cultura, alle loro origini.

Ci sentiamo ben accolti e a nostro agio.

La meditazione del mattino.
Iniziamo la giornata alle 7,30 con un pò di esercizi per risvegliare il corpo e alle otto un momento comunitario molto importante, la meditazione. Mezz'ora, semplicemente ognuno utilizza il suo metodo per meditare, poi, alla fine una lettura di un brano ispirante, tratto di vlta in volta da differenti sentieri spirituali; poi ci avviciniamo al centro della stanza, dove si trova la candela accesa e, prendendoci per mano, esprimiamo a turno un augurio per il mondo, per qualcuno, per qualcosa che sentiamo in particolare. E' un modo per essere gruppo ma rimanere aperti, per condividere un pò di amore e per esprimere la consapevolezza che ci ha raggiunto durante la meditazione. Fa bene esplicitare ed ascoltare a chiare parole il desiderio di pace per il mondo e per tutte le creature e il desiderio che tutti gli esseri umani possano essere felici e vivere in armonia.
Infine, soffiamo sulla fiamma della candela e, innalzando le braccia al cielo immaginiamo di mandare queste energie al mondo intero. Prima di sciogliere il cerchio ci si augura buona giornata guardandosi negli occhi e scambiandosi un gesto di affetto.

I nostri bambini arrivano puntuali al termine della meditazione e... Colazione tutti insieme mentre
si decide come organizzare la giornata. Tra le cose che ci sono sulla tavola, c'è anche una crema che si rivela buona come la nutella (e lo dice chi di cioccolato se ne intende!), la prepara Francina con le carrube, e un mucchio di altri ingredienti... (lasceremo Artosilla con una piccola scorta).

Ulisses si è preso a cuore i bimbi, gli propone dei giochi e Martino viene a lavorare un pò con noi...



La comunità si chiama Taldea, ed in questo momento è composta di sei persone residenti che lavorano molto sulla relazione, sul formare il gruppo, sul meditare insieme e sulla condivisione.

La condivisione.
Due volte la settimana ogni persona ha la possibilità di esprimere quello che sta vivendo, se ha delle consapevolezze da condividere, delle difficoltà con qualcuno del gruppo, e dove tutti ascoltano in silenzio, senza replicare, senza citare quello che è stato detto prima. Un momento in cui ascoltare ed accogliere semplicemente il vissuto degli altri e in cui essere ascoltati. E' un metodo che deriva o comunque assomiglia molto alla comunicazione non violenta, utilizzata in diverse comunità e gruppi.
Lo abbiamo imparato in Italia con il gruppo di ACF, ritrovato a Findhorn e, là dove non si usa, manca. Vorremmo imparare ad utilizzarlo anche noi come famiglia, ci farebbe un gran bene.

Artosilla.

E' un luogo veramente immerso nella natura, in una natura incontaminata e forte, a 1000 mt. di altitudine. Un paesino molto curato nei particolari e rispettoso della tradizione nella ristrutturazione delle case.
Insieme ad Ibor e Aineto sono paesini che sono stati lasciati in uso gratuito in cambio della ristrutturazione e la conservazione delle strutture dallo Stato con contratto ventennale rinnovabile. L'associazione con la quale è stato stipulato il contratto è formata da persone che vivono in tutti e tre i paesi.
Questi tre luoghi hanno caratteristiche molto diverse, Ibor è più vicino a Sabinjanigo, una situazione più urbana, Artosilla più piccolo ospita al suo interno circa sei nuclei di cui uno è Taldea che è la piccola comunità che ci ospita.
Aineto è il più grande, un luogo anche molto bello e particolare che andremo a visitare perchè si trova a circa 12 Km. da dove ci troviamo.
Tutti e tre stanno vivendo momenti e fasi differenti, e questa è anche la loro bellezza.

Artosilla in questo momento non desidera diventare un ecovillaggio, le persone che ci vivono vogliono conservare la sua natura così come è nata, overo un luogo dove si possa vivere in semplicità lontano dal "tritatutto" della società moderna... tutti tranne i membri di Taldea, che vedono Artosilla come un luogo che ha molte potenzialità per divenire un Ecovillaggio e con molto rispetto portano avanti il loro progetto comunitario.
E' possibile tuttavia andare a viverci ad Artosilla, Aineto o ad Ibor ed avere un abitazione, dopo avere conosciuto tutti i residenti separatamente e avere il loro benestare in assemblea comunitaria.
Il "pueblo di Artosilla" possiede un impianto fotovoltaico che fornisce energia per tutto il paesino e vende l'energia in più alla rete.








Rafael.
Ad Artosilla vive anche Rafael, un artista che ci ha invitato a visitare la sua casa molto speciale,
ci mostra i suoi lavori, a casa e raccolti in alcune fotografie: sculture, dipinti, decorazioni varie. Alcune sue opere sono incredibili, sembrano delle foto, riesce a cogliere espressioni, luci e colori che sembrano superare la realtà.
Con noi è molto affettuoso, anche se la sua presenza solitaria è seria e mette anche un pò di soggezzione, la sua dolcezza nei nostri confronti e soprattutto nei confronti dei bimbi è disarmante.

Regala ia bambini una scatola di acquerelli, e insegna a loro come si utilizzano, in modo "professionale" ed ecco che i piccoli artisti si mettono subito all'opera.
Con Rafael parliamo un po' di tante cose, lui vive qui da molti anni, è contento della sua situazione, di "vicino di casa" ed amico della comunità, ci parla della sua visione della vita, ha letto i libri di Eckhart Tolle, e si riconosce nel suo pensiero. Credo che valga la pena di andare a visitare il sito che parla del suo"lavoro".

Il messaggio di Rafael per noi è che l'arte è una parte molto importante per una comunità, nutre gli occhi, la fantasia e il cuore.
Che l'arte si può incontrare anche nella semplicità di una persona che vive in un mondo sconosciuto alla maggior parte, in silenzio, in solitudine e ritiro.
E per concludere è impressionante la somiglianza con il nonno Bruno!!










La comunità Taldea.


Taldea come Tierra (terra), Alma (anima), Aldea (villaggio).
Piccolo gruppo di persone alla ricerca di una vita semplice, a contatto con la natura e con il prorpio centro, una vita ecologica, nelle scelte al di fuori e all'interno di sè, senza eccessi o rigidità. Il gruppo è al centro, il benessere del gruppo e la comunicazione al suo interno. La condivisione della quitidianità e delle cose concrete, ma soprattutto del cammino e del proprio essere al mondo. Si respira tanto affetto, rispetto e volersi bene. Sognano di dare vita ad un ecovillaggio, di avere un giorno tanto spazio per espandersi, creare laboratori da dedicare alla pittura, alla tessitura e alla produzione di creme e marmellate...
sognano di avere a loro disposizione spazio per ospitare chi desidera condividere con una parte del proprio cammino, senza dover continuamente mediare con chi ad Artosilla sta bene così, e teme un po' l'evoluzione della piccola Taldea. Un'ampio spazio viene dedicato alla ricerca interiore e alla connessione con quella parte di noi che si può definire divina, con semplicità e naturalezza. Centrale è la meditazione del mattino, così come lo sono le passeggiate nel bosco e le condivisioni nel gruppo.

Condividono tutto quello che hanno con noi, così tanto che ci sentiamo veramente parte del loro progetto che ha alla base molte cose in cui crediamo.

C'è chi si busca la vida tenendo lezioni di yoga nei paesi grandi e piccoli dei dintorni, chi, dopo una laurea in matematica ed una in filosofia a Parigi, si dedica allo studio di ecovillaggi e tiene corsi per l'università, e chi sta qui, limitando quanto più possibile le spese, e facendosi bastare quanto si può guadagnare con lavoretti occasionali, con la produzione delle marmellate, delle conserve, oleoliti e creme a base di erbe officinali.
La mattina di solito si lavora insieme per la comunità, mentre il pomeriggio ognuno lo occupa come desidera.








1 commento:

  1. Cari amici, basta perdervi di vista pochi giorni e voi fate un mucchio di strada. Prima di tutto, mi spiace dirvelo, mi siete piaciuti alla periferia di Barcellona con 'l'immondizia ai bordi della strada, la povertà nelle costruzioni, la poca cura degli spazi naturali e comuni..' Mi sono ricordato di una sera in cui parlando del vostro viaggio si diceva che forse e probabilmente anche i trasferimenti da una meta all'altra avrebbero dato il loro contributo. E' bello secondo me che il viaggio attraversi per caso anche quello che più avanti chiamate il 'tritatutto della società moderna..' Mi piace immaginare il camper osservatorio-laboratorio che sfiora una grande metropoli. Una nota di colore importante. Mi piace pensare al porto di Barcellona, persino al Neu Camp e anche a Leo Messi detto 'la pulce'.
    Il centro di Amma a Barcellona: 'non sono luoghi facili... luoghi di 'trasformazione'. Sono andato a vedere il sito di Amma e mi è piaciuto. Mi disorienta un po' questa modalità degli 'abbracci. Sicuramente è un problema mio: troppo rigido, troppo cerebrale.
    Artosija (vale la pena di scriverlo in catalano perchè ha un suono bellissimo). Ad Artrosija mi sembrate di nuovo più rilassati e a vostro agio. Si legge volentieri e anche le foto sono bellissime.
    La meditazione del mattino. Una delle cose che spero mi resti di tutti questi vostri racconti. La necessità di fermarsi un attimo al mattino.
    La condivisione. La comunicazione nonviolenta. Questo è uno spunto davvero importante. La gestione delle situazioni di conflitto. Mi è venuta voglia di andare su Google e digitare 'Comunicazione Nonviolenta' (vedete come è utile tutto il vostro viaggiare anche a noi che restiamo a casa?). Tra gli altri riferimenti è venuto fuori un libro con un titolo bellissimo: Le parole sono finestre.
    Il 'tritatutto della società moderna'. Vedendo voi in questi luoghi così significativi mi viene da chiedermi quanto e cosa nella mia vita di ogni giorno sia alienante e poco significativo. Bisognerebbe capire perchè non riusciamo a fuggire da ciò che è alienante e poco significativo. Ci sono alcune possibilità:
    forse per molti aspetti la nostra quotidianità ci piace, e pensiamo di potere dare in questo contesto dei frutti, realizzando delle cose, e soprattutto coltivando relazioni.
    C'è però anche un'altra possibilità: forse tolleriamo alcune frustrazioni del quotidiano per pigrizia e trascuratezza. E' questo l'aspetto negativo.
    Leggere di voi mi fa venire voglia di essere più vigile, eliminare ciò che non serve e non è significativo, dare maggiore significato a quello che resta.
    Ieri sera a Villar Perosa ha fatto buio molto tardi. Era una serata limpida di primavera con un venticello che sapeva di montagne. Abbiamo cenato in fretta poi siamo andati a spasso. Vi racconto questa piccolo accadimento quotidiano perchè ha un po' a che fare con i vostri racconti che mi pare ci stiano condizionando positivamente. Hasta la proxima. Luca

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