A Roncisvalle ci siamo procurati una Concha, simbolo dei pellegrini di Santiago e un po' anche ti tutti gli altri.
E abbiamo arricchito così il nostro piccolo altarino da cruscotto.
Prima di partire siamo stati in libreria a cercare qualche compagno di viaggio su carta stampata... e, con l'ansia e la fretta che ha contraddistinto quasto nostro partire, abbiamo pescato un po' a caso... ma possiamo dire di essere stati fortunati, perchè abbiamo trovato un piccolo gioiello che ha dato il suo contributo a dare senso a questo nostro cammino. Si tratta di Slow Travel - alla ricerca del lusso di perdere tempo di Gaia De Pascale (ed. Ponte Alle Grazie).
Citiamo un brano, per noi significativo...
C'è qualcosa di più , nella forte attrattiva che esercitano tali esperienze. Ed è la possibilità di sentirsi veramente staccati dal territorio di origine attraverso un "partirsi", un "separarsi da sé", di cui la ricerca spirituale, con il suo richiedere una perdita, un abbandono - perchè spogliati dei fardelli della propria temporalità sia davvero possibile aprirsi a quell'altrove assoluto che è il Regno di Dio- è senza dubbio l'emblema più alto.
E anche, in chiave laica, l'opportunità di dividersi per una volta dai rapporti obbligati per andare incontro a uomini a cui sentirsi uniti unicamente da legami d'elezione; individui con cui condividere la stessa meta, qualunque sia la spinta iniziale a raggiungerla, e insieme ai quali affrontare quelle difficoltà, anche fisiche, che possono diventare una fonte di conoscenza comune dall'inestimabine valore.
Cercare, chedere, conoscere, questo volevano e vogliono ancora oggi i pellegrini o chi ne segue le orme antiche e nuove.
Il pellegrinaggio è uno stato mentale, una disposizione d'animo, prima ancora di un pericoloso tragitto dentro e fuori la propria coscienza...
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