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Siamo Giovanni, Valentina e i piccoli Martino e Nicolò.

Abbiamo lasciato la nostra casa e il nostro lavoro circa tre anni fa per andare a conoscere persone che vivono diversamente, insieme, in modo creativo e consapevole.
Il nostro intento è di vedere se è possibile vivere dando un maggior senso alla propria esistenza.
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"Lasciate che le vostre vite parlino per voi"
(Gandhi)



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28.6.10

Il progetto di Culdees





Un luogo molto bello, che si affaccia sul lago Thay, in Scozia. La presenza di questo specchio d'acqua, ogni mattina così calmo, riflette la quiete perfetta e allo stesso tempo la profondità della vita. Una grande proprietà, immersa nel verde, un progetto che vuole decollare, ma non ha ancora trovato il vento favorevole, o forse le occasioni giuste.Un progetto ambizioso di essere ecovillaggio, che prevede l'auto costruzione di case ecologiche con materiale di recupero e a basso costo in modo da essere accessibili. Ci siamo fermati pochi giorni, perché la nostra spinta era verso il sud. Il sole di mezzanotte ci ha fatto pensare al buio dell'inverno in questo paese magico e abbiamo realizzato che abbiamo bisogno di più sole e calore.

La stanza della musica, il grande orto, l'ampia sala comune e un forte desiderio di realizzare questa visione, più che un progetto come ce l'ha espresso Maresa, la fondatrice. Una visione che sta aspettando le persone giuste che si assumano responsabilità in modo creativo. Così come stanno facendo una coppia di monaci giapponesi, che ci hanno dato la possibilità di conoscere il loro progetto all'interno di Culdees, la loro filosofia di vita e la loro meravigliosa cucina vegetariana giapponese.
Difficile esporre in poche parole il perchè questi due monaci siano in Scozia e a Culdees, il loro maestro, discepolo di Masanobu Fukuoka, lì ha indirizzati in questo luogo e loro stanno scoprendo i segreti che la natura gli svela giorno dopo giorno, una natura speciale qui al nord che però non viene trattata nel modo giusto, ci dicono.

Troppi allevamenti alterano l'equilibrio naturale, ci sono pochissime coltivazioni e viene lasciato poco spazio alle erbe spontanee. Loro raccolgono le alghe nell'oceano facendole essiccare in una sauna auto costruita che funziona con legna e anche con l'olio recuperato dai "Fish & Chips" cittadini. La loro cucina si trasforma in un intimo ristorantino che, oltre a diffondere i sapori del Giappone, diventa un luogo di scambio e di confronto anche a livello spirituale.
Ripartiamo con lo stupore di aver trovato un angolo di Giappone nel mezzo della Scozia, per citare la frase che ha concluso la nostra serata con Ichijio e Gudo:" non importa dove sei o cosa fai, una volta che hai trovato la tua vera essenza, il tuo vero essere, allora non ti resta che condividere la gioia di essere vivo e di lasciare espandere quella luce tra le persone che ti circondano".

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