BENVENUTI NEL NOSTRO DIARIO DI BORDO!

Siamo Giovanni, Valentina e i piccoli Martino e Nicolò.

Abbiamo lasciato la nostra casa e il nostro lavoro circa tre anni fa per andare a conoscere persone che vivono diversamente, insieme, in modo creativo e consapevole.
Il nostro intento è di vedere se è possibile vivere dando un maggior senso alla propria esistenza.
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"Lasciate che le vostre vite parlino per voi"
(Gandhi)



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15.9.10

Buongiorno India...

L'impatto con l'India è stato intenso. Il primo respiro ti riempie i polmoni di aria umida, spessa, che odora di mare. Confusione, rumore, gente dappertutto, e sono soltanto le 5 del mattino. Quante cose abbiamo da imparare.
Dopo lunghe code alla dogana e un'ora di attesa per recuperare i nostri bagagli, sbarcati tra bauli di metallo e scatoloni approssimativi confezioniati con spaghi di plastica coloratissimi, il nostro taxi ci attende all'uscita.
Ci separano un paio di ore dall'ashram di Amritapuri. Sarà la stanchezza, ma è come un tuffo nella follia: Autobus che sembrano impazziti guidano come in un videogioco, motociclette e rikshow carichi all'inverosimile, sorpassi mozzafiato e il clacson... per avvisare del proprio arrivo, di un sorpasso, per tutto e per niente... come il concerto di un'orchestra surreale, che si fonde con gli altoparlanti fuori misura dei templi, che diffondono ad ogni angolo i canti devozionali. Case che sono poco più di baracche, raffazzonate con lamiere e plastica, immondizia ovunque, gente che vive sulla strada. Mucche ammazzate e vendute a pezzi al bordo del traffico, con la testa giusto appoggiata su di una cassetta per terra. I colori all'alba sono sfocati da una nebbiolina intensa che si sente anche sulla pelle. Di tanto in tanto l'olfatto è assalito da odori intensi, di smog, di fabbriche di caucciù di pesce (i bambini non possono fare a meno di citare Asterix), di rifiuti, e di tanto altro a noi sconosciuto.



L'umidità che ti assale e che ti insegna a rimanere presente in ogni respiro, per farti attraversare da quel caldo, che il tuo corpo non conosce. Uomini che sputano per terra, si lavano i denti, urinano e si soffiano il naso, dove tu dovrai camminare o cercare di sederti.

E' quasi impossibile riuscire a pensare, perchè la mente è spiazzata e tutta l'energia è impegnata a trovare nuovi modi per adattarsi.

Esce il sole, e il caldo è pesante, di colpo arriva un "piccolo" monsone, e improvvisamente piove a dirotto, e l'aria si rinfresca (che sollievo!), smette di piovere e l'umidità di nuovo alla carica, così come le mosche (... mai viste così tante mosche) tante, che ti dai la pena di cacciarle solo quando ti si posano sul viso e sul boccone che stai per mangiare.

Così è l'umore, altalenante, tante emozioni, in questo mondo sconosciuto e provante. E tanti occidentali che incontriamo ci ripetono fieri " e questo è il Kerala, la " la Svizzera indiana" come dire che non abbiamo visto niente e noi ci crediamo, anche se sinceramente...

Vogliamo essere sinceri su quello che abbiamo provato e sui mille dubbi che ci hanno assalito in questa folle terra.

Quando meno te lo aspetti però, arriva un dono, due occhi neri e profondi, un sorriso veramente felice nell'incontrarti, famiglie intere che si avvicinano chiedendoti di te, chi sei, cosa fai nella vita e su che classe frequentano i tuoi bimbi, poi stringendo la mano a tutti ti salutano augurandoti buona giornata.

E così che mi lascia un padre di famiglia con quattro bimbi,veramente estatico nel conoscerci... Senza parole, nella mia diffidenza, già pronto a difendermi da qualche minaccia, nella mia povertà di animo che ho imparato nel mio "ricco"paese.

E così tra una prova e l'altra la bellezza e la magia iniziano a mostrarsi a noi in questo incredibile viaggio..



1 commento:

  1. Accidenti che atterraggio! Grazie per queste descrizioni e queste foto così 'cariche di umori'. Sono sicuro che tutti questi incontri vi lasceranno segni importanti. A presto! ciao Luca

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